PRESENTATION OUTLINE
BIOGRAFIA
Francesco Guicciardini nacque a Firenze nel 1485 da Piero di Jacopo Guicciardini, illustre commerciante fiorentino amico e consigliere presso la corte Medicea e Simona Gianfigliazzi. Intraprese gli studi giuridici e notarli e nel 1508 sposò Maria Salviati, grazia al contributo del cui padre entra a far parte della magistratura degli Otto di Guardia.
Nel 1511 viene inviato come rappresentante della Repubblica Fiorentina presso la corte di Ferdinando il Cattolico di Spagna.
Nel 1514 torna a Firenze, dove la restaurata Signoria continuò ad affidargli prestigiosi incarichi politici.
Nel 1516 Papa Leone X (il primo Papa Medici) lo nomina governatore di Modena e Reggio. Toccò l'apice della sua carriera politica durante il pontificato di Clemente VII, il quale lo nomina luogotenente generale della Chiesa e consigliere pontificio. Fu il principale fautore dell'adesione dello Stato Pontificio alla Lega di Cognac. La sconfitta inflitta dall'Impero di Carlo V alle truppe pontificie e francesi e culminata con il Sacco di Roma del 1527 determina il rientro di Guicciardini a Firenze, dove era stata instaurata una Terza Repubblica (1527-1532) destinata ad avere breve vita. Viene nel frattempo inviato come ambasciatore pontificio a Bologna. Nel 1531 rientra a Firenze, nominato consigliere di Alessandro de' Medici. Il successore di questi, Cosimo de' Medici non lo terrà in altrettanta considerazione, segnandone il declino. Muore nel 1540 ad Arcetri.
Il pensiero di Guicciardini è caratterizzato da un forte relativismo e dalla consapevolezza della mancanza di un criterio di giudizio assoluto e universale. La caratteristica essenziale dell'uomo saggio è pertanto la DISCREZIONE, ossia la capacità di discernimento tra le molteplici situazioni e opinioni per contrastare gli arbitri della FORTUNA, la cieca casualità e ottenerne il minor danno e il maggior vantaggio possibile, o PARTICOLARE.
> (RICORDI POLITICI E CIVILI)
La mentalità di Guicciardini è una mentalità tipicamente alto-borghese, caratterizzata dalla praticità e della concretezza tipica di questa classe sociale:> scrive nei Ricordi. Egli attribuisce infatti grandissimo valore all'ingegno dell'uomo, capace di difendere il proprio particolare dalla forza distruttiva della fortuna:>
Ma la virtù dell'uomo, il proprio particolare sta non solo nella tutela dei propri interessi economici, ma anche e sopratutto nel mantenimento della propria dignità, del prestigio del nome proprio e della propria famiglia, poiché:>. L'uomo politico è necessitato dunque anzitutto a SPECULARE, ossia affidarsi all'osservazione e all'esperienza più che alla teoria:>.
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- SPECULAZIONE (osservazione);
- DISCREZIONE (discernimento);
- OPPOSIZIONE ALLA FORTUNA ATTRAVERSO L'INGEGNO;
- TUTELA DEL PROPRIO PARTICOLARE (patrimonio e buon nome);
L'attività letteraria di Guicciardini nacque come conseguenza di quella politica. Al periodo di permanenza in Spagna risalgono la RELAZIONE DI SPAGNA, opera incentrata sulla politica spagnola dell'epoca e il DISCORSO DI LOGROGNO, che tratta invece politica interna alla Repubblica di Firenze. Tra il 1521 e il 1526 scrive il DIALOGO DEL REGGIMENTO DI FIRENZE, mentre tra il 1527 e il 1529 scrive CONSIDERAZIONI INTORNO AI DISCORSI DEL MACHIAVELLI. Le due opere più famose di Guicciardini furono I RICORDI POLITICI E CIVILI, iniziati a scrivere nel 1512 e pubblicati definitivamente nel 1530 e LA STORIA D'ITALIA (1537-1540), rimasta incompleta
I RICORDI
I ricordi sono una raccolta di riflessioni e massime dedicate a vari aspetti della vita, della storia e della società, che inaugurano il genere letterario del libro di pensieri ed aforismi. Furono inizialmente pensati come AVVERTIMENTI, ossia come una raccolta di raccomandazioni e consigli rivolti ai nipoti, in seguito furono ampliati nel corso di diciotto anni (1512-1530), dal punto di vista non solo dei contenuti ma anche tematico, incentrandosi su una riflessione generale sulla società, sull'elogio del particolare e sul rapporto tra la virtù (ingegno) e la casualità (fortuna).
Ecco alcune massime estratte dai ricordi:
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La Storia d'Italia è un'opera monumentale considerata la prima opera storiografica moderna. Nella Storia d'Italia infatti Guicciardini mette completamente da parte sentimenti o idee personali, limitandosi alla precisa ricostruzione dei fatti e degli eventi documentata da fonti storiche certe e attuata attraverso un metodo critico e rigoroso il quale rispetto agli umanisti non reinterpreta fonti ed eventi.
Essa riguarda gli eventi che interessarono la penisola italiana dalla calata dell'Imperatore nel 1494 alla morte di Clemente VII nel 1534. Un'altra innovazione è la grande attenzione per i sottili nessi politici che legano gli Stati Regionali Italiani tra loro e agli Stati Europei. E' rimasta incompiuta, fu pubblicata postuma tra il 1561 e il 1564.
Creato da:
Mattia Rudi
Fonti:
1.Il rosso e il blu vol.1, A Roncoroni - M.M. Cappellini
A. Dendi - Sada - O. Tribulato
2. Storia della Letteratura Italiana, Francesco De Sanctis
3. Enciclopedia Treccani On-line